Il prof Enrico Puccinelli
è nato a Lucca il 13 Maggio 1901 ed è deceduto nella stessa città il 6 Ottobre 1987 . Laureatosi nel 1924 con pieni voti in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Pisa mostrò interesse per la ricerca fin da studente andò nell’ospedale psichiatrico di Lucca ad imparare le tecniche istologiche.
La tesi di laurea fu preparata nell’Istituto di Anatomia Patologica diretto dal prof. Cesaris Demel. Date le sue capacità fu nominato assistente incaricato presso lo stesso istituto ove rimase per circa due anni anche con la qualifica di aiuto. Questa esperienza fu per lui molto significativa, infatti acquistò le fondamentali competenze in questa disciplina che gli furono riconosciute anche nel resto della sua attività scientifica.
Nel 1927 fu nominato aiuto nell’Istituto di Patologia Generale diretto dal Prof. Cesare Sacerdoti allievo di Camillo Golgi e poi di Giulio Bizzozzero. Questo ultimo oltre ad essere un grande scienziato,(a lui si deve la classificazione delle cellule in labili,stabili e perenni) era anche amante della libertà come dimostrò firmando il manifesto di Benedetto Croce.
Il Dr. Enrico Puccinelli ottenne nel Dicembre 1931 la libera docenza in Patologia Generale e negli anni 1932-1934 fu incaricato dell’insegnamento di patologia Generale a Sassari. Vinse il concorso a cattedra nel 1936 e fu chiamato dall’Università di Perugia ove rimase per due anni. Successivamente si trasferì all’Università di Siena ove rimase fino al 1946.
In questo anno fu chiamato dall’Università di Pisa succedendo quindi a Sacerdotti,, rimanendo in questa sede per tutto il resto della sua carriera accademica. Fu nominato ben presto Preside della Facoltà medica carica che mantenne per 29 anni cioè fino al suo pensionamento. La sua Presidenza fu molto illuminata e favorì la chiamata di molti illustri docenti tra cui prima di tutti il Prof. Giuseppe Moruzzi. Il Prof. Puccinelli era dotato di una profonda cultura che si ispirava alla scuola di Patologia tedesca, aveva una profonda preparazione in campo fisiopatologico ed anatomopatologico ed era sensibile a tutte le innovazioni tecnologiche. L’inizio della sua Presidenza coincise con il periodo postbellico, egli contribuì alla ricostruzione dei vari istituti attraverso i rispettivi direttori ed in breve tempo la Facoltà Medica di Pisa fu frequentata da ricercatori provenienti dagli Stati Uniti, ove il prof. Moruzzi aveva svolto parte delle sue ricerche sulla sostanza reticolare , da vari paesi europei e dal Giappone. Fu anche membro per diversi anni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
Gli argomenti della sua ricerca furono soprattutto la cancerogenesi sperimentale, l’emolisi da siero emolitico e la relativa anemia, l’influenza del formolo sulle proprietà tossiche ed emolitiche di sieri normali ed immuni. Si occupò inoltre dei meccanismi di shock in particolare anafilattico e del relativo funzionamento del fegato in queste patologie . Dato il suo interesse per la fisiopatologia si occupò delle modificazioni pressorie negli animali nefroctomizzati e delle relative modificazioni metaboliche . Dotato di notevole fantasia e cultura suggeriva molti temi di ricerca agli allievi che stimolava anche a fare esperienze all’estero. Fu così che Claudio Pellegrino svolse esperienze in campo biochimico a Londra e Mariapia Viola-Magni sua assistente andò prima a Oxford nel Dipartimento di Farmacologia e poi a Londra al King’s College per un anno. Sensibile a tutte le innovazioni tecnologiche, in accordo con l’Università di Pavia sviluppò l’istochimica e poi la citologia quantitativa creando un istofotometro ed un microinterferometro integratore con l’aiuto dell’Istituto di Fisica .
Nel 1979 creò il Centro di Microscopia elettronica dell’Università. Si svilupparono quindi una serie di studi sulla struttura del muscolo striato in diverse situazioni patologiche studi poi sviluppati ed in parte proseguiti dall’allieva Clara Franzini Armstrong che andata negli Stati Uniti per un periodi studio decise di rimanerci per il resto della sua carriera. Gli studi svolti con la istofotometria misero in evidenza variazioni della quantità di DNA nucleare colorata con il Feulgen nelle cellule gliali del midollo, nella midollare del surrene stimolata dalla esposizione a basse temperature dei ratti e nel fegato del neonato, ricerche che suggerirono l’esistenza di un DNA nucleare metabolicamente instabile.
Tali ricerche furono confermate con la microinterferometria e con la biochimica.
La microinterferometria permise di stabilire negli epatociti la presenza di classi nucleari in base alla loro massa ,le evoluzione in rapporto all’età dell’animale e durante la rigenerazione epatica.
Un’altra tecnica di cui favorì lo sviluppo fu l’autoradiografia che permise di valutare la sintesi del DNA in relazione all’attività mitotica e non delle cellule.
Pur avendo suggerito molti temi di ricerca non volle mai con la sua personalità diminuire la personalità degli allievi firmandone le pubblicazioni che furono sempre numerose su riviste internazionali quali Nature , Journal Cell Biolgy,.Biochemical Journal etc. Aveva grosse capacità umane che gli permettevano di conoscere facilmente gli individui e le loro capacità, riusciva facilmente a mediare tra opposte idee e l’interesse principale era quello della qualificazione della Facoltà e del suo insegnamento ragione per cui non si fece travolgere dalle spinte studentesche del ‘ 68 mantenendo validi certi principi pur dimostrandosi aperto alla discussione.